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tagli all'Università e riforme

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2008 22:21
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Post: 51
Città: BARI
Età: 35
Sesso: Maschile
15/07/2008 18:08

non si può andare avanti così...
vi riporto l'articolo dal sito della Repubblica... così non fate nemmeno fatica a cliccare sul link.
www.repubblica.it/2008/06/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2008-uno/protesta-atenei/protesta-ate...


Si moltiplicano le critiche alle misure inserite nel dl che anticipa la Finanziaria
Chieste modifiche immediate, mentre c'è chi minaccia drastiche contestazioni
Università, la protesta dilaga
"Via i tagli o stop alle lezioni"
di ANDREA BETTINI

ROMA - Contestazioni, minacce di bloccare lezioni, esami e sessioni di laurea, allusioni nemmeno troppo velate allo stop del prossimo anno accademico. Chi si attendeva un'estate di transizione ed un eventuale autunno di proteste, a quanto pare, era troppo ottimista. In molte università italiane è già iniziata la mobilitazione contro i tagli decisi dal governo il 25 giugno con il decreto che anticipa la manovra Finanziaria. Una protesta che sta dilagando e che, con toni e modalità diverse, coinvolge rettori, docenti, ricercatori e personale amministrativo.

Le spiegazioni e le rassicurazioni del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che di fronte alle prime polemiche ha parlato di "scelte dolorose ma indispensabili" e di "tagli sulla base di indicatori di merito", sembrano non essere riuscite a fermare le critiche. Mentre si moltiplicano le assemblee e gli allarmi per il futuro dell'università, la richiesta dei contestatori è sostanzialmente unanime: stralciare dal decreto alcune delle principali novità oppure modificarle durante l'iter parlamentare per la conversione in legge. Una posizione che sarà probabilmente ribadita il 22 luglio a Roma, quando alla Sapienza si svolgerà un'assemblea nazionale dei rappresentanti di tutte le componenti universitarie.

I punti contestati. A preoccupare il mondo accademico sono diversi provvedimenti. Il più criticato è la graduale riduzione, collegata ad una forte stretta sulle assunzioni, del Fondo di finanziamento ordinario, con risparmi di circa 1,5 miliardi di euro fino al 2013. Contestate anche le misure sugli stipendi, con scatti di anzianità dei docenti che da biennali diventeranno triennali ed una riduzione del Fondo di contrattazione integrativa del personale amministrativo. Molta perplessità, infine, anche sulla possibilità per gli atenei di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato.

"Interventi inaccettabili". Dopo la bocciatura unanime da parte della Conferenza dei rettori, secondo la quale i tagli porteranno inevitabilmente il sistema al dissesto, dai vertici delle università continuano a piovere critiche nei confronti del decreto legge. Una mozione approvata ieri dai Senati accademici degli atenei toscani definisce interventi gravi e "inaccettabili" la riduzione dei trasferimenti statali e la limitazione "improvvisa, indiscriminata e pesante" del turnover dei dipendenti e chiede lo stralcio dal decreto delle norme che si riferiscono all'università. Venerdì scorso, invece, i quattro rettori delle università dell'Emilia-Romagna hanno denunciato che la "riduzione drastica delle risorse finanziarie e umane, oltre a mortificare l'intero insieme di professionalità e competenze all'università, mette a serio rischio la funzione didattica e nel contempo la sostenibilità delle attività di ricerca" e hanno convocato per il 21 luglio una riunione straordinaria congiunta dei quattro Senati accademici e dei consigli di amministrazione.

La mobilitazione. In molte università si stanno già mettendo a punto forme concrete di lotta. Ieri un'assemblea generale dei lavoratori e degli studenti degli atenei napoletani, indetta da Flc Cgil, Cisl Università e Uil Pa-Ur, ha deciso, tra l'altro, l'astensione "a tempo indeterminato dei docenti e ricercatori dalla partecipazione a organi collegiali" ed il ritiro della "disponibilità a ricoprire incarichi didattici per il prossimo anno accademico". Il 9 luglio, invece, l'assemblea del personale delle università "Cà Foscari" e Iuav di Venezia ha ipotizzato "il rifiuto di svolgere carichi didattici superiori alle richieste di legge, il blocco degli esami, delle sessioni di laurea e delle lezioni". Lo stesso giorno, all'università di Sassari, l'assemblea dei docenti ha invece dichiarato lo stato di agitazione dell'ateneo e non ha escluso "per quanto con doverose riserve ed a fronte di un ulteriore irrigidimento della controparte, il ricorso ad azioni più eclatanti quali la possibilità del blocco degli esami di profitto e di laurea".

"A rischio il prossimo anno accademico". Una delle prese di posizione più nette nei confronti delle decisioni del governo è quella del Senato accademico dell'università "La Sapienza" di Roma. Martedì 8 luglio, prospettando un "danno grave per l'avvenire dei giovani e per lo sviluppo del Paese", ha chiesto lo stralcio della parte del decreto relativa all'università e ha indetto una giornata nazionale di protesta dicendosi consapevole "che in queste condizioni non sarà possibile dare inizio al prossimo anno accademico".

La petizione online. Il Coordinamento Giovani Accademici, intanto, ha pubblicato sul proprio sito internet una petizione in cui denuncia tra l'altro che la stretta sugli stipendi ridurrebbe i compensi annui lordi a fine carriera di 16mila euro per i professori ordinari, di 11mila euro per gli associati e di 7mila per i ricercatori. Il documento, che chiede un nuovo approccio nei confronti dell'università italiana, è già stato sottoscritto da più di 3.100 tra docenti, ricercatori e studenti preoccupati per il proprio futuro e per quello degli atenei.
(15 luglio 2008)


NON HO PAROLE. QUANDO COMINCIA IL '68?? [SM=g10649]
OFFLINE
Post: 424
Età: 37
Sesso: Femminile
15/07/2008 23:18

ma la parte contestata è quella ai tagli del personale docente?

no perchè con tutto quello che paghiamo per le tasse, i libri scritti dai docenti stessi (che lucrano ancora di +) e i libroni che ci propinano per gli orali sembra che noi non veniamo mai presi in considerazione... [SM=g9654]
OFFLINE
Post: 51
Città: BARI
Età: 35
Sesso: Maschile
16/07/2008 19:37

re
più che altro il taglio si 1,5 miliardi di euro. taglia taglia finiamo come la scuola pubblica...
OFFLINE
Post: 263
Città: PIACENZA
Età: 35
Sesso: Maschile
21/07/2008 22:21

Prendetemi per cinico. Siamo GIA' finiti come la scuola pubblica.





Che non è proprio vero, ma poco ci manca, eh...
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